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giovedì 29 agosto 2013

Per la 'round midnight edizioni...“Brutto vizio morire” di Nicolò Gianelli. Attenzione: il prodotto può dare assuefazione!

 In questa nuova recensione vorrei parlarvi dell’ultimo, interessante libro del giovane autore modenese Nicolò Gianelli. Tutti i racconti che compongono quest’opera, come si evince dal titolo, parlano della morte, in tutti il legame è il suicidio. Per i personaggi è dura continuare a vivere quando non si ha più nulla per cui farlo. Sei capitoli, sei storie diverse, ma ugualmente unite nella stessa sorte. Morire. Sei capitoli da leggere con cautela, da assimilare con le dovute precauzioni, come un medicinale molto potente che contenga qualunque cosa dia assuefazione. Alla vita vi siamo attaccati come l’ultima cucchiaiata di nutella nel barattolo, questo si. E fino alla fine resistiamo alla tentazione di finirlo, ed una volta che il barattolo è vuoto, con qualche macchiolina qua e là di dolce crema di cioccolato e nocciola, capiamo che è ora di toglierlo di mezzo. Ma mentre possiamo ricomprare il barattolo, dopo la morte non si può ricominciare daccapo, come se nulla fosse. E se potesse succedere, come nella storia “Il Bello della Morte” (che ha vinto anche il Premio Letterario Città di Sassuolo 2013), tutto diventerebbe monotono, grigio e noioso. E vorremmo morire di nuovo, come se avessimo preso un “brutto vizio”, appunto. Ogni vizio citato nei sottotitoli dei capitoli è la parola-chiave che riporta al tema di ogni racconto. Questo collegamento mi è piaciuto molto; vivere la vita come un peso, alla quale i protagonisti sono però assuefatti e allo stesso tempo soffrono e cercano il distacco alla ricerca del sollievo eterno, come il primo tiro di una sigaretta. 

 
La copertina, il cui disegno è a cura di Virginia Mori

Lo stile di Gianelli è fresco, chiaro, sicuramente poco pulito dal punto di vista del linguaggio, molto moderno e poco pedante. I racconti sono brevi ma veloci da leggere e alcuni di essi piuttosto coinvolgenti. Si potrebbe dire che dal punto di vista cinematografico, da ogni racconto si potrebbe trarre un cortometraggio senza problemi, tanto sono definite e allo stesso tempo surreali le trame. Simpaticissima l’idea nel racconto “Una Vita Senza J”, di utilizzare le lettere dell’alfabeto nella descrizione dei personaggi e del paesaggio, in cui ogni lettera calza a pennello con le caratteristiche descritte e aiuta la mente del lettore a focalizzare nel proprio immaginario le figure dei protagonisti. Ho trovato subito interessante il primo racconto, “Trenta Secondi di Universo”, in cui uno scienziato del futuro riesce a tornare indietro nel tempo ma in un lampo viene ucciso a causa di un equivoco, creando così una falla nella linea temporale che porterà tutto l’universo a ripetere gli ultimi trenta secondi prima dello sparo che ha ucciso lo scienziato. In poche righe, Gianelli racconta le brevi storie di persone normali, che compiono gesti normali quotidiani e mentre il tempo li costringe a rivivere ogni volta lo stesso momento prima di ricominciare tutto daccapo, ogni attimo viene vissuto dal lettore in maniera così intensa da poter quasi pensare di essere lì con loro ad assaporarli, quei momenti. 

                              L'autore Nicolò Gianelli, in una foto presente nel suo blog ufficiale

Nicolò Gianelli è un artista a tutto tondo, da scrittore a compositore a cineasta. E’ immerso totalmente nell’ambito artistico- culturale, dal suo stile ben definito si denota talento e una sferzante creatività. Se può interessarvi mi permetto di linkarvi il suo blog, sulla quale potrete trovare ulteriori informazioni su di lui e sul suo lavoro: http://nicologianelli.blogspot.it Sicuramente avrò l’occasione di leggere altre sue opere e se vi incuriosisce “Brutto vizio morire”, edito da ‘round midnight edizioni, provate a leggerlo, ma siate prudenti: potrebbe causare effetti collaterali! ;)

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